Discite e spondilodiscite - Dott. Pietro Brignardello

 

Definizione

La discite è una infezione del nucleo polposo del disco intervertebrale. Quando l'infezione si propaga anche ai corpi vertebrali adiacenti si parla di spondilodiscite. Disciti e spondilodisciti possono talvolta dare origine anche ad ascessi epidurali (raccolta ascessuale esterna alla meninge spinale). La frequenza è maggiore nel tratto lombare, seguito dal toracico e dal cervicale. Vengono suddivise in primarie (spontanee) e secondarie (post-operatorie). Esistono anche forme non infettive. Fattori di rischio sono considerati il diabete, l'artrite reumatoide, l'insufficienza renale cronica, l'immunodeficienza, l'alcoolismo, l'uso di droghe, la tubercolosi ed il trattamento prolungato con steroidi.

    

Sintomatologia

Il sintomo più importante è il dolore al rachide che si estende a fascia anteriormente sull'addome, spesso particolarmente violento e tale da non permettere la stazione eretta e neppure la posizione seduta. Talvolta si può avere anche una irradiazione radicolare; rari i deficit neurologici.

  

Diagnosi

Nelle forme infettive gli esami ematici mostrano un aumento degli indici infiammatori (VES, PCR, GB) che risultano invece meno alterati nelle forme non infettive.

La risonanza magnetica nucleare è l'esame di elezione: permette di ben evidenziare le alterazioni a carico del disco e dei corpi vertebrali e l'eventuale presenza di una componente ascessuale fluida; visualizza inoltre anche l'eventuale crollo vertebrale.

  

Terapia

Il trattamento iniziale è conservativo e consiste nel riposo, indossando un bustino rigido, e nella terapia antibiotica mirata se è conosciuto il germe responsabile o empirica se il germe è sconosciuto. Se non si ottengono risultati con la terapia medica, o quando è presente un crollo vertebrale, è invece indicato il trattamento chirurgico che consiste nella toilette del focolaio, nell'eventuale ricostruzione del corpo vertebrale e nella fissazione posteriore con viti peduncolari e barre.